Indonesia, destinazione Isola di Giava.
AirAsia, questo è il nome della compagnia aerea “low-cost” che mi permette di fare tutti gli spostamenti interni tra le isole. Da Singapore prendo un volo per Yogiakarta (nell’Isola di Giava) dove mi aspetta uno dei tanti motivi per il quale ho scelto l’Indonesia… i templi Buddisti e Induisti più famosi di questa terra straordinaria.
Tutto comincia a cambiare: suoni, odori ed emozioni. L’ambiente che mi circonda è molto più povero, tuttavia vanta una ricchezza spirituale rispetto ai posti dal quale arrivo (Malesia e Singapore).
Appena atterrato divento subito amico di un driver, che mi fa da transfer per i 2 giorni passati in questa zona. Qui, come in tutta l’Indonesia è fondamentale avere amici che ti portano in giro, diversamente il turista diventa una gallina dalle uova d’oro per tutti i tassisti!
Il tragitto dall’aeroporto è breve, circa 20 minuti e arrivo alla prima tappa: il tempio Induista di Prambanam. Reperti storici, pietre e strutture imponenti si presentano in tutta la loro maestosità. Ora ho capito, che Si, sono arrivato in Indonesia, finalmente!
Anche qui il caldo soffocante e l’imponenza di questa area archeologica mi stravolgono un attimo. Decido quindi di visitare la zona e mi rendo conto di percepire a tratti sensazioni energetiche pesanti… sarà che è un posto con ancora un altissimo tasso di “resti antichi”.
“Il viaggio più lungo è il viaggio interiore” (Hammarskjold)
Finita la prima tappa è tempo di recarmi nel resort a Borobudur, dove passerò i prossimi giorni.
Lo staff cordialissimo (come in tutta la cultura Indonesiana) mi fa sentire subito a casa e mi illustra cosa avrei potuto fare nei giorni a seguire.
Il mio interesse era solo uno, il tempio buddhista di Borobudur (Patrimonio dell’UNESCO).
“Bene!” – esclamano loro – “allora ti consigliamo di vederlo alle 4,30 del mattino, è il momento più bello!”… dopo qualche secondo di resistenza dico “OK, lo farò!”.
Dopotutto ero venuto qui per questo!
Sono le ore 4, quindi notte fonda (o mattino presto), l’umidità è alle stelle e un ragazzo dello staff era già fuori ad aspettarmi con un motorino, pronto per sfrecciare tra la giungla e portarmi all’ingresso principale del tempio.
Finalmente ci siamo, comincia il cammino all’interno di questo sito archeologico immerso nella natura e tutto ad un tratto ecco spuntare questa sorta di piramide mastodontica piena di statue.
Un groppo alla gola, il battito cardiaco che sale e la voglia di arrivare in cima è fortissima!
L’energia è visibile quasi ad occhio nudo… tanto bello è tutto ciò che decido di fermarmi 4 ore.
Si può dire che questo è uno dei momenti più magici mai provato prima? Si, si può dire eccome!
Purtroppo sta per giungere al termine anche questa giornata, che tra una meditazione e qualche giro su e giù, mi hanno fatto sentire QUI e ORA più allineato che mai con tutto ciò che mi circonda.
Rientro alla base (il resort a pochi passi dal tempio) per l’ultima notte sull’isola di Giava.
Ore 5.05… Buongiorno Mondo!
La pace, la natura, i suoni e l’atmosfera surreale ancora riecheggiano nell’aria che è già tempo di prendere un nuovo aero… è tempo di fare rotta sull’Isola di Bali, tappa finale del mio tour nel sud est asiatico.
Grazie Borobudur, Grazie Isola di Giava… a presto!
ECCO COSA HO IMPARATO:
- meglio non farsi aspettative, tutto diventa più magico
- ogni paese ha suoni e odori differenti
- costruisci amicizie in ogni parte del mondo
- oggi ci sei domani non si sa… carpe diem!
- se una cosa puoi farla oggi, non rimandare a domani.
- trova te stesso e avrai trovato un nuovo mondo
“Che i nostri viaggi d’esplorazione non abbiano mai fine” (Paul Wuhr)
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